Appartengo a quella categoria sfortunata di persone che per caso o per passione s’intendono di igiene degli alimenti.
Ricordo che già durante il primo corso di microbiologia, io e i miei compagni di studi siamo entrati in crisi perchè vedevamo con altri occhi quello che non avevamo mai visto. Io ero dimagrita di qualche chilo durante la preparazione dell’esame, in parte per lo stress e in parte perchè avevo iniziato a guardare con sospetto un sacco di cibi. In effetti, visti gli effetti collaterali, dovrei ridare l’esame ancora qualche volta per raggiungere il peso-forma!
Strada facendo però non è che le cose siano migliorate, anzi!
Non è facile ignorare certe cose quando le sai e andare contro il tuo sapere è come decidere di gettarsi nel vuoto… così tanto per farlo!
Per lavoro poi, sono costretta a vedere tante realtà che non vorrei vedere. Quando faccio consulenza alle aziende alimentari, che possono essere i luoghi dove tutti andiamo a mangiare quando non abbiamo voglia di cucinare o vogliamo svagarci, mi prende lo sconforto 90 volte su 100.
La maggior parte dei posti sono bellissimi, ordinatissimi e pulitissimi … nella parte aperta al pubblico! Basta però andare nelle cucine per assumere l’espressione dell’Urlo di Munch!

Che ci crediate o no però, le cose forse peggiori, le ho viste a casa di persone che conosco. Cose che mi tormentano quasi come faceva Nightmare nella mia infanzia.
Un po’ le ho viste, un po’ le ho capite e un po’ me le hanno raccontate inconsapevoli delle conseguenze di tali rivelazioni sul mio animo di maniaca dell’igiene..
Detto questo, anche in casa mia, o cucino io, o sorveglio chi lo fa…lo so che rompo ma non resisto. Devo controllare che gli utensili utilizzati per gli alimenti crudi non vengano poi usati per quelli cotti, che lo scongelamento non avvenga a temperatura ambiente, che in frigorifero tutto sia chiuso in contenitori appositi…che i contenitori siano davvero appositi, che non vengano lasciati a temperatura ambiente i cibi cucinati ecc
Voi starete ridendo o starete provando pietà per me, lo so!
Io però non ce la faccio a mangiare una frittata fatta a pranzo e lasciata nella pentola fuori dal frigo sino a cena o a mangiare cibo conservato in frigo senza tappo o a vedere le borse della spesa posate sulla tovaglia ma che prima erano sul tappetino della macchina o a vedere i cibi congelati dentro i sacchetti della spesa … ma potrei continuare all’infinito.
Nei prossimi articoli sicuramente scriverò di conservazione dei cibi perchè non vorrei mai e poi mai sentire di nuovo che Tizio ha conservato il vino nelle taniche che prima contenevano un detersivo/disinfettante…lui dice che però prima le aveva lavate…certo ma non aveva pensato che il problema non era il contenuto delle taniche ma il materiale delle taniche stesse che non era sicuramente idoneo alla conservazione degli alimenti. Non voglio nemmeno pensare cosa avrà bevuto insieme a quel vino.
Se vi farà piacere seguirmi nelle mie psicosi potrei scrivervi quali sono i miei trucchi per arginarle…
Curiosi?
Laura Faedda
9 novembre 2016 at 20:11
Uahaha oh non son la sola 🙂 igiene degli alimenti aveva segnato profondamente anche me 🙂 🙂
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9 novembre 2016 at 20:12
Dai, confessa qualcosa anche tu oppure svelaci qualche trucco…
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9 novembre 2016 at 20:54
Anche io per lo scongelamento in frigorifero, l’uso di taglieri e coltelli separati per evitare le contaminazioni crociate etc. Da quando son venuta a conoscenza di Listeria e company e soprattutto dopo averla vista in lab..la cucina non la guardo più con gli stessi occhi di una volta XD
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9 novembre 2016 at 20:56
Sapevo di non essere la sola! È confortante…
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9 novembre 2016 at 21:42
Igiene degli alimenti da me era una materia a scelta e purtroppo ho scelto altro! Mannaggia 😅 sì dai, sono curiosissima!
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9 novembre 2016 at 21:44
Ringrazia…ti sei salvata! Hai scelto bene! Quando leggerai il seguito mi darai ragione 😉
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4 maggio 2017 at 23:16
…a volte l’ignoranza è un bene! Lo diceva Cypher in Matrix e lo dico spessissimo io a mia moglie (biologa che di lavoro si occupa di analisi microbiologiche di alimenti e consulenze in ristoranti, mense, ecc.). Quanta pasienza ci vuole 😀
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4 maggio 2017 at 23:26
Dici bene! Allora io e tua moglie facciamo proprio lo stesso mestiere…fantastico, potrà ritrovarsi nelle mie parole magari…Laura
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