Quando un cucciolo entra a far parte della nostra vita desideriamo che cresca il meglio possibile e, dal momento che, ci sostituiremo a Madre Natura il compito ci risulterà gravoso. La fase dello svezzamento è critica perché l’apparato gastro-intestinale del cucciolo deve maturare ed è bene introdurre gradualmente gli alimenti affinché si sviluppi la tollerabilità orale.
Se abbiamo a che fare con una mamma che allatta, ci accorgeremo che ad un certo punto i cuccioli andranno a curiosare nella sua ciotola.
È molto importante però che i cuccioli inizino a mangiare alimenti diversi dal latte materno da una certa età in poi per evitare in futuro fenomeni allergici.
L’età ideale per lo svezzamento sarebbe sei settimane cosa che però risulta difficoltosa in molti casi e specialmente in razze di taglia media e grande.
A questo punto è bene che i cuccioli non possano accedere al cibo degli adulti che magari prevede diversi ingredienti tutti insieme.
Meglio introdurre un solo cibo (esempio carne di agnello o pollo macinata) per almeno qualche settimana e osservare le feci dei cuccioli. La carne si può somministrare cruda (dopo opportuno congelamento di almeno 3 giorni) oppure appena scottata.
È importante somministrare poco cibo per volta durante la giornata e aumentarlo molto gradualmente al passare del tempo.
Quando la situazione si sarà stabilizzata (feci normali) si può introdurre una verdura in piccolissime quantità che verranno aumentate sempre molto gradualmente (sino a raggiungere nel tempo massimo 10-20% della razione).
Si proseguirà introducendo poi un altro tipo di carne, esempio tacchino macinato.
Continuare così, aggiungendo solo un alimento per volta sia per quanto riguarda la carne che le verdure.
In questo modo, in caso di problemi digestivi, avrete chiaro quale variabile li ha causati e potrete eliminare il problema o rimandare l’introduzione di quel particolare cibo.
Somministrando tante cose tutte insieme è impossibile stabilire quale sia la causa di un problema digestivo.
All’inizio dello svezzamento preferire carni magre di pollo, tacchino, coniglio, agnello e vitello tutto senza pelle. Evitare le frattaglie, trippa e grasso.
Una volta appurata la tollerabilità di tutti gli ingredienti è importante variare la dieta il più possibile assicurando anche una buona fonte di acidi grassi omega 3 (pesce oppure olii come quello di salmone o lino).
Non è facile adattare il giusto apporto calorico alla veloce crescita del cucciolo. In questo caso possiamo aiutarci con delle tabelle. Per poterle usare ci serve sapere il peso stimato che il cucciolo raggiungerà da adulto. Questo possiamo ottenerlo osservando i genitori.
Per i cani di razza esistono curve di crescita abbastanza precise sul quale ci si può basare per adattare l’energia della razione di volta in volta.
Non sovralimentare il cucciolo che dovrà sempre aver voglia di giocare e dovrà finire il pasto sempre ancora un po’ affamato.
Per quanto riguarda la questione del calcio sarebbe meglio somministrare carne macinata che comprende le ossa quando la dentatura sarà completa. Ottimi sono i colli di pollo e tacchino macinati. In questo modo rischiamo meno danni all’intestino e abbiamo la massima disponibilità di calcio.
In alternativa possiamo integrare con farina di ossa o polvere di guscio d’uovo come ho illustrato nel post “Ossessionati dal calcio“.
Per i motivi descritti sino ad ora è sconsigliabile somministrare scarti di macelleria perché costituiti da troppo grasso e da parti di carne poco digeribili.
Ricordate che ogni episodio diarroico nel cucciolo aumenta la probabilità che in età adulta si presentino allergie o intolleranze alimentari.
Abbiate pazienza e lasciate che il delicato apparato digerente dei cuccioli abbia il tempo di maturare arricchendosi di batteri ed enzimi utili ad una vita da adulto in piena salute.
Ricordate quindi di somministrare cibo altamente digeribile poco e spesso.
Laura Faedda
Rispondi