Tra tutte le diete esistenti che i vari esperti consigliano di seguire, quella che considero più appropriata per chi non ha gravi problemi di salute e quindi è costretto suo malgrado a seguire una dieta particolare, è quella antinfiammatoria. Perché?Sapete cos’è l’infiammazione cronica di bassa intensità?
È una infiammazione che non si riesce a rilevare con i classici markers come la VES e la PCR (proteina C-reattiva) ma con il rapporto neutrofili/linfociti, diverse citochine e varie molecole di adesione, E-selectina e conta delle piastrine.
Questa condizione è una causa importante dell’aumentata permeabilità intestinale. Cosa significa questo? In parole povere l’intestino è una importante protezione tra quello che ingeriamo e l’intimo del nostro corpo. Gli alimenti, per poter essere utilizzati, devono essere prima digeriti e quindi scomposti sino a poter passare dall’interno dell’intestino a tutto il resto del nostro corpo. È come la dogana dell’aeroporto. Alle barriere viene fatta una selezione, alcuni passano e altri no. Però qualche volta capita che passino individui pericolosi perché la maglia dei controlli si allenta. Questo è proprio quello che succede quando abbiamo l’infiammazione cronica di bassa intensità, aumenta la permeabilità dell’intestino.
Quando questo succede ci ritroviamo in circolo sostanze che allertano il nostro sistema immunitario andando ad aggravare processi patologici già in corso come le malattie degenerative o autoimmuni. Quando l’intestino è danneggiato a causa dell’infiammazione ed entrano in circolo molecole che non dovrebbero, si allerta il nostro sistema immunitario e si possono attivare reazioni autoimmuni perché magari quella molecola somiglia a qualche tessuto del nostro corpo. Per esempio, le proteine del latte assomigliano alle cellule beta del pancreas e, in questo caso, si può sviluppare il diabete di tipo 1.
L’infiammazione cronica è legata allo sviluppo o alla progressione di numerose malattie. Una delle patologie più studiate è l’obesità che induce proprio uno stato infiammotorio. È stato infatti ampiamente dimostrato come il dimagrimento abbassi gli indici infiammatori.
Adottare una dieta che abbassa gli indici infiammatori aiuterebbe a prevenire molte malattie con costi bassissimi e pochi sacrifici.
Ma quale dieta dovremmo seguire in pratica?
Via libera alle fibre allora e quindi sì a legumi, cereali integrali, frutta e verdura. Sì anche agli acidi grassi polinsaturi, a the, curcuma, aglio, soia, vino (con moderazione eh), frutta a guscio.
Aboliti invece i cereali raffinati perché non contengono abbastanza fibre e i grassi cattivi come quelli saturi.
La dieta più dannosa risulta essere quella che prevede carne, insaccati, patatine fritte, spezzafame salati e dolci.
È stato dimostrato che mangiare quotidianamente frutta a guscio apporti molti acidi grassi omega-3, fibre, magnesio, tocoferoli e fenoli che hanno tutti attività antinfiammatoria. È importante ricordare però che questi frutti, perdono gran parte delle loro proprietà antiossidanti quando vengono sbiancati o tostati o spellati.

Ancora una volta vince la vera dieta mediterranea che è correlata ad una minore conta piastrinica e leucocitaria che invece aumentano in caso di infiammazione cronica.
Consoliamoci allora con cioccolato, olio di oliva, aglio, cipolle, pomodori, funghi, vino e cacao.
Che dite, ce la possiamo fare?
Laura Faedda
27 giugno 2017 at 18:16
Gli alimenti indicati mi piacciono molto… beh l’aglio con moderazione 🙂
Per me il vero sacrificio è rinunciare alla pasta e quella integrale proprio non mi piace.
Secondo te potrebbe avere senso seguire questo tipo di dieta inserendo la pasta magari solo un paio di volte a settimana?
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27 giugno 2017 at 18:20
Che peccato che la pasta integrale non ti piaccia, io la trovo molto più gustosa e interessante. Però tutto sta nella moderazione quindi se non esageri con la pasta bianca e introduci altri alimenti integrali come il riso, altri cereali e usi la farina integrale per pizza e altre preparazioni tipo dolci ecc, beh non credo sia questo grosso danno. Laura
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27 giugno 2017 at 23:25
Purtroppo lavorando di notte non sempre riesco a prepararmi un pasto decente, quindi avendo a disposizione solo il bar dell’hotel sono ricaduto nel tunnel di patatine, salatini, gelati e bibite zuccherate. Non ho altri vizi particolari, ma quando inizio a mangiare quella robaccia poi è sempre difficile troncare… Di giorno solo verdura bella fresca e mozzarella o qualche fetta di prosciutto, ma la notte mi trasformo in una belva divoratrice di immondizia
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27 giugno 2017 at 23:28
Luca ma davvero?noooo dai non esagerare! Quella roba è peggio di una droga! Comunque l’altro giorno ti ho pensato perché ti volevo raccontare che ho assistito ad un trasloco di api.
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27 giugno 2017 at 23:40
Hai ragione, sono proprio una droga e l’unica soluzione che funziona per me è troncare di netto, altrimenti non se ne esce! Dove si erano appoggiate le api? Quest’anno il clima bizzarro sta confondendo anche loro, pure io ho fatto un trasloco proprio qualche giorno fa.
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27 giugno 2017 at 23:46
Tutto si è svolto davanti alla finestra dell’ufficio. Abbiamo iniziato a vedere tantissime api volare in maniera confusa. Ad un certo punto sono andate tutte in un albero e hanno formato come un grappolo. Abbiamo chiamato un apicoltore che è salito il una scala con una scatola e brutalmente le ha cacciate dentro in pochi secondi. Poi è sceso e altrettanto brutalmente ha rovesciato tutto nell’arnia. Poi è salito di nuovo sull’albero a finire il lavoro e ha anche tagliato un ramo. Sono rimasta stupita dalla rapidità dell’operazione e anche dal fatto che pensavo fosse un lavoro delicato. Ma si fa davvero così?
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27 giugno 2017 at 23:58
Ogni recupero è diverso, ma se la situazione lo consente, lo scrollare le api dentro un portasciami è senza dubbio la soluzione migliore e la più pulita. Il colpo secco ha lo scopo di staccare tutto o gran parte dello sciame nel tentativo di catturare la regina che in mezzo a tutte quelle api sarebbe praticamente impossibile da scorgere. Una volta messe le api nella loro nuova casa, se si è sicuri di aver catturato la regina, di solito si lascia la cassetta vicino ai resti dello sciame fino al calare della sera, per dar modo anche alle altre api rimaste sul ramo di tornare nel gruppo.
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28 giugno 2017 at 0:00
Adesso sono più tranquilla! Comunque è stata una esperienza particolare. Non mi era mai capitato di assistere a una cosa del genere. Questo mondo è davvero affascinante!
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28 giugno 2017 at 0:13
Se capiti in Romagna ho una tuta in più 😉
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28 giugno 2017 at 6:44
Grandioso!
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3 luglio 2017 at 19:16
Ce la possiamo fare….è da un pò che la seguo con risultati strabilianti… Brava Lauretta!
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3 luglio 2017 at 19:20
Gigi non ti ho più letto…non riesco a leggere nessuno in realtà in questo periodo…confido nelle ferie! Comunque ogni volta che sento qualcosa su Miuccia inevitabilmente penso a Mariuccia dell’asilo e mi scappa da ridere…tutta colpa tua! Laura
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3 luglio 2017 at 19:26
ahahahah bè se ti ho lasciato un ricordo che ti provoca allegria sono molto felice. E’ un pò come le “ancore” nella PNL, quando sei un pò giù pronuncia la parola magica” Mariuccia” e sorridi… 😉
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3 luglio 2017 at 19:28
Sei un grande!
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3 luglio 2017 at 19:29
Anche tu sister, era un pò che mi mancavi… 🙂
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3 luglio 2017 at 19:33
😆😆😆😆😆😆😆😆
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