Va bene autoprodurre aiutati dalla tecnologia o meno, va bene comprare a km zero, ma comunque all’ipermercato o alla bottega sotto casa ci tocca andare lo stesso. Ma come orientarsi?

Beh, con un po’ di attenzione si può comprare comunque bene.

Poi, diciamocelo, con la vita frenetica che noi tutti facciamo, tante volte non abbiamo proprio voglia di prenderci cura di noi stessi e l’idea di infilare un cibo pronto nel microonde diventa tanto invitante.

Inizio con il ribadire una volta per tutte un concetto. Per sapere com’ fatto davvero un cibo pronto, leggete l’etichetta. Non fermatevi però alla facciata più invitante della confezione, quella con i disegni o le foto, spesso fuorvianti, le scritte più grosse e i colori vivaci.

Cercate da qualche parte la dicitura “ingredienti”.

Dovete sapere che i produttori devono rispettare una legge precisa per poter creare una qualsiasi confezione di cibo. Il consumatore è sempre più tutelato.

Questo non vuol dire che i produttori siano sempre impeccabili ma perlomeno ci si avvicinano.

La legge, in materia di etichettatura, è molto complessa e non è questa la sede per sviscerarla. Focalizziamoci sulle informazioni che ci toccano da vicino.

È importante sapere che gli ingredienti sono elencati in ordine di quantità, da quello più abbondante a quello più scarso.

In grassetto o in un carattere diverso vengono elencati gli allergeni.

Se, per esempio, nei biscotti ci sono pezzi di cioccolato, non è sufficiente scrivere “cioccolato” ma bisogna elencare anche i costituenti di quest’ultimo.

Sarebbe meglio evitare cibi che contengono ingredienti che non conosciamo, ma non mi riferisco a quel frutto esotico mai sentito ma a qualcosa di chimico, di elaborato, di artefatto.

Una volta fissate queste indicazioni, via, a fare la spesa!

Meglio seguire un percorso intelligente per seguire la catena del freddo quindi lasciamo per ultimo il banco frigo.

Uno dei prodotti che maggiormente mi hanno fatto penare sono stati i biscotti. Impossibile trovare quelli giusti ma poi ho scovato questi:

Più integrali Galbusera (per me primi in classifica in termini di ingredienti).

Oppure questi:

VitaGì sempre di Galbusera

Oppure per chi preferisce i fiocchi ho trovato questi:

Natura ricca di Misura

Come potete vedere gli ingredienti non sono male e sono davvero integrali, inoltre lo zucchero è quello grezzo di canna, molto più ricco nutrizionalmente parlando rispetto a quello raffinato, anche il sale è integrale.

Per chi preferisce le fette biscottate vale lo stesso criterio. Ce ne sono di costosissime, biologiche, integrali, con olio EVO ecc ma le più comuni integrali a marchio Misura possono andare bene.

Parlando di confetture o marmellate (marmellate=agrumi; confetture= tutta la frutta tranne gli agrumi), io preferisco quelle meno zuccherate possibile per una questione di gusto personale. Se non volete che ci sia lo zucchero potete orientarvi sulle composte di frutta che non sono altro che frutta cotta al naturale. Io lascerei perdere quelle a base di dolcificanti per ovvi motivi.

Considerate che se sono fatte con solo zuccheri della frutta (ad esempio zucchero d’uva) il problema dell’indice glicemico lo avrete lo stesso. Io compro spesso quelle dell’Alce Nero o di Libera Terra.


Per quanto riguarda lo yogurt io evito quello zuccherato. Quello alla frutta lo è sempre e parecchio. Preferisco variegarlo con pezzi di cioccolato fondente, frutta fresca o un cucchiaio di confettura, miele o quello che mi ispira al momento. Di certo è molto più goloso.

E il latte? Beh, direi che proprio di latte ho scritto abbastanza nei miei primi post. Vero?

Visto che il cioccolato è stato abbondantemente nominato…io scelgo tra quelli fondenti che non hanno come primo ingrediente lo zucchero. Mi pare proprio il minimo sindacale!

Lo zucchero rende buona qualsiasi cosa, da dipendenza, appiattisce il gusto. Non fatevi fregare proprio dallo zucchero.

Per oggi finiamo qui però vorrei precisare che ho fatto pubblicità gratuita. Nessuno mi ha pagata per pubblicizzare i prodotti che ho menzionato. Mi sembrava soltanto doveroso passare dalla teoria alla pratica.

Alla prossima puntata!

Laura Faedda

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