L’artrite reumatoide (AR) è una patologia autoimmune che colpisce principalmente le donne specialmente tra i 40 e i 50 anni di età.
Andando ad indagare oltre la genetica sembra che questa patologia sia legata al fumo e allo stress. Più si fuma e più aumenta il rischio di ammalarsi. Interessante il discorso dello stress che è uno dei fattori che innescano le risposte autoimmuni.

Ancora una volta però puntiamo i riflettori sul nostro intestino che in questo blog è sempre protagonista.
Non mi stancherò mai di scrivere che l’equilibrio della flora intestinale è alla base della nostra salute e influenza molti aspetti della nostra vita nonché il nostro aspetto esteriore.
Il gioco dell’equilibrio però non è facile da sostenere perché basta poco per cambiare le proporzioni dei piccoli inquilini che lo abitano. Lo stress, una dieta sbagliata, l’uso di farmaci ecc possono favorire il sopravvento di batteri patogeni che minano la nostra salute determinando una condizione infiammatoria che non fa altro che aprire una porta che dovrebbe rimanere chiusa.
Dobbiamo immaginare infatti il nostro intestino come una barriera tra l’ambiente esterno (cibo) e l’intimo del nostro corpo. Il cibo, prima poter essere utilizzato come carburante del nostro corpo deve essere prima digerito, processato dal nostro apparato digerente. Quando le pareti dell’intestino sono infiammate non possono svolgere bene il loro compito e cibo non totalmente processato passa nel torrente sanguigno prematuramente causando molti problemi, scatenando una risposta immunitaria e talvolta può aprire la via alle malattie autoimmuni.
Per chi avesse curiosità a livello microbiologico vorrei segnalare Prevotella copri come un batterio indicatore dell’AR trovandosi in prevalenza rispetto ad altri batteri nell’intestino di persone affette da AR.
Dai numerosi studi che sono stati eseguiti per individuare la dieta più adatta si è giunti alla conclusione che alcuni tipi di dieta migliorano molti indici come ad esempio il gonfiore, il dolore, PCR e VES e i risultati si mantengono nel tempo ma non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo e per questo motivo non esiste una dieta precisa da seguire ma si è visto che una dieta priva o quasi di carne, latte, glutine, a basso tenore di grassi saturi, legumi sempre ben cotti sia la scelta migliore.
Però non disperate perché moderate quantità di vino possono aiutare a livello di prevenzione. Visto? Non tutto dev’essere negativo!
Per quanto riguarda gli integratori sarebbe meglio puntare sempre sui probiotici e specialmente su L. casei (1 miliardo al giorno per 8 settimane) per ridurre l’infiammazione.
Altro importante integratore è la vitamina D trovata troppo bassa in pazienti affetti da AR.
Importantissimo puntare su una dieta ricca di omega3 per il suo effetto sull’infiammazione.
Non immaginatevi però una dieta triste piena di divieti.
Iniziate introducendo una giornata vegana una volta alla settimana. Con il passare del tempo vi accorgerete che non sarà difficile e vi darà modo di scoprire anche nuovi piatti.
Vedrete che a furia di provare, senza accorgervene, passerete da uno a più giorni vegani in men che non si dica.
Un’idea per iniziare? Facciamo onore alla Liguria che gentilmente mi ospita da quasi 8 anni con la Panissa saltata in padella con olive taggiasche e proseguiamo con la Toscana che mi ha cresciuta per ben 13 anni e dalla quale rubo la mitica zuppa toscana e per finire in dolcezza non posso che frugare dalle ricette della mia infanzia e in Sardegna trovo il Gattò (croccante di mandorle) rigorosamente servito su una foglia di limone, tutto vegano senza adattamenti.
Voi cos’altro suggerireste?
Laura Faedda
5 novembre 2017 at 6:38
Sono vegetariano da quasi 5 anni. Mi spieghi per favore perché i legumi ben cotti? Grazie.
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5 novembre 2017 at 10:31
Alcuni legumi contengono sostanze antinutrizionali e talvolta tossiche. Per sintetizzare prendiamo ad esempio i fagioli che contengono sostanze che inibiscono l’attività di alcuni enzimi utili alla digestione delle proteine. I fagioli crudi contengono emoagglutinina che provoca emorragie interne intestinali che possono essere mortali. Altro esempio è il lupino che presenta degli alcaloidi pericolosi che possono causare disturbi cardiocircolatori e neuromuscolari e per questo deve essere ammollato, lavato e sottoposto a bollitura prolungata in acqua salata ma comunque è meglio consumarlo con parsimonia.
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5 novembre 2017 at 7:54
Articolo molto interessante, in effetti avevo letto che l’equilibrio dell’intestino è molto importante. Sto affrontando una difficile lotta 😱 con la figlia adolescente, carnivora convinta…ma con i brufoli! Io sono da tempo vegetariana, fatico a rinunciare ai latticini. Diciamo che anche nelle scelte alimentari occorre trovare un equilibrio, le forzature diventano frustranti. Ottimo il consiglio di introdurre la giornata vegana, d’altronde molte ricette della nostra tradizione sono vegane: pasta al pomodoro e basilico, al pesto, con le patate, i piselli, lenticchie o ceci, cime di rape e via dicendo 😉
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5 novembre 2017 at 10:06
Concordo sul fatto che le forzature non vanno mai bene. Anche io fatico a rinunciare ai latticini e mi sono trovata questo sistema della giornata vegana che mi ha permesso di scoprire nuove combinazioni tutte molto appaganti. Per quanto riguarda tua figlia penso che la sua scelta debba venire dal suo preciso desiderio. Io ho ospitato mio nipote adolescente carnivoro convinto. Siamo stati insieme un mese e mezzo e lui all’inizio era molto spaventato. Alla fine ha ammesso che è stato benissimo e non ha avuto nostalgia della carne. Credo che sia un fatto mentale e di abitudine ma se il desiderio non ti nasce da dentro è inutile.
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8 novembre 2017 at 0:22
Ciao Laura, mia sorella purtroppo soffre di artrite reumatoide fin da bambina e confermo che sia la dieta che le cure farmacologiche sono molto soggettive e vanno cucite su misura per ottenere la massima efficacia. Lei dopo tanti anni sembra sia riuscita ad arrivare ad un discreto equilibrio grazie alla grande professionalità dei dottori che la seguono.
Oltre a questo so che esistono cure a livello più o meno sperimentale (ma che vengono effettuate già da molti anni in altri paesi) nell’ambito dell’apiterapia. Si utilizza il veleno d’ape per le sue proprietà antinfiammatorie per dare sollievo ai pazienti. Ne avevi mai sentito parlare?
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8 novembre 2017 at 10:04
Grazie Luca per il tuo contributo. Non avevo sentito parlare della cura con il veleno d’api. Molto interessante, immagino però il costo proibitivo dei trattamenti, o no? Per quanto riguarda l’alimentazione, tua sorella segue una dieta particolare?
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8 novembre 2017 at 10:23
Riguardo al costo non ti saprei dire, si tratta di una cosa ancora in fase piuttosto sperimentale in Italia. Qua si sta sperimentando una formula mirata alla formazione alla quale devono contemporaneamente partecipare un medico ed un apicoltore (il medico applica il veleno e l’apicoltore alleva le api nella maniera più giusta per garantire standard di salubrità soddisfacenti).
Mia sorella segue una dieta un po’ particolare, purtroppo ha avuto anche altri problemi congeniti che hanno complicato ulteriormente il suo quadro. Per questo motivo ha impiegato diversi anni per trovare il giusto equilibrio. Dice sempre che la cura dell’alimentazione, dopo tante fatiche. le sta permettendo di affrontare (finalmente) una vita normale.
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8 novembre 2017 at 10:31
Sono contenta che finalmente tua sorella stia trovando sollievo e le faccio tanti auguri per poter stare sempre meglio. Dobbiamo sostenere la ricerca per trovare nuove soluzioni e dobbiamo diffondere la cultura di una buona alimentazione. Quello che scegliamo di mangiare può cambiarci la vita. È una scelta a lungo termine. Grazie ancora Luca.
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8 novembre 2017 at 10:37
Grazie a te Laura, sono completamente d’accordo. Scegliere cosa mangiamo fa molta differenza sia per noi stessi che per l’ambiente, per dirla alla Michael Pollan “noi votiamo 3 volte al giorno, con le nostre forchette”. Buona giornata e a presto!
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13 novembre 2018 at 21:40
Ho trovato l’articolo molto interessante. È da un po’ di tempo che ho modificato l’alimentazione eliminando latte, carboidrati, zucchero, quasi completamente , consumo poca carne e cerco di acquistare prodotti genuini, senza conservanti, coloranti, additivi eccetera, sempre nel limite del possibile. Ho inserito alla mia alimentazione degli integratori della SOLGAR in particolare Biodophilus a base di probiotici, lo conosci?cosa ne pensi?
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13 novembre 2018 at 21:51
Ciao e benvenuta! I probiotici sono il mio cavallo di battaglia, pensa che ci ho fatto la tesi di Laurea e poi gli ho dedicato tre anni di ricerca. Fanno benissimo e fai bene ad assumerli. Non conosco l’integratore che mi hai segnalato ma la ditta che lo produce è seria. Ti consiglio di cambiare ogni tanto in modo da variare i ceppi batterici. Se lo gradisci assumili con gli alimenti dove sono naturalmente presenti. Io non sono tanto a favore degli integratori quando non si ha un reale bisogno. Dopo una cura antibiotica ad esempio è consigliato assumere probiotici sotto forma di integratori per 2 o 3 settimane senza cercare il risparmio. Nella quotidianità meglio assumerli con l’alimentazione.
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13 novembre 2018 at 21:58
Quali alimenti mi consigli per assumerli con maggiore efficacia??
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13 novembre 2018 at 22:08
Ho letto che non assumi latticini. Li hai eliminati totalmente? Se no, ti consiglierei naturalmente lo yogurt e i latti fermentati ma esistono anche i gelati per esempio e alcuni formaggi come lo stracchino. Oramai si trovano in moltissimi alimenti e bevande.
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13 novembre 2018 at 22:14
Ho eliminato il latte, non completamente i latticini. Lo stracchino è un ottima alternativa. Grazie tante per le informazione, sei una bella scoperta. Buona serata🤗🤗
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13 novembre 2018 at 22:16
Allora divertiti a scovare i probiotici negli alimenti, non sarà difficile vedrai! Grazie a te per l’attenzione 🙂
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14 novembre 2018 at 15:40
Grazie a te per la disponibilità, il benessere e l’alimentazione m’interessano tantissimo, seguirò senz’altro i tuoi articoli. 🤗🤗
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14 novembre 2018 at 22:28
Gentilissima!
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