Ancora una volta abbiamo un aiuto sotto il naso e non ce ne accorgiamo.Nella nostra cucina sono presenti dei cibi che possono essere utili a calmare il dolore o a farcelo sopportare meglio.

Chi non ha in cucina un po’ di peperoncino? Sapete che è il re degli antidolorifici grazie alle sue proprietà antinfiammatorie?

I ricercatori hanno scoperto che alcuni cibi sono capaci di agire sui meccanismi del dolore influenzando particolari recettori cellulari. Il frequente stimolo di questi recettori permette di innalzare la soglia di eccitabilità e conseguentemente la soglia del dolore individuale. Il peperoncino deve la sua particolare azione alla capsaicina capace di attivare un recettore chiamato Trpv1.

Il recettore Trpa1 invece è quello attivato dal wasabi e il mio personale Trpa1 è stato stimolato abbastanza la prima volta che mi sono concessa una dose evidentemente generosa di quel condimento verde che mi sembrava così innocuo. Solo dopo ho capito perché nel kit sushi era contenuto in una piccolissima bustina sospetta. Pensavo che sarei morta, giuro. Una sensazione orribile che davvero fa passare tutto in secondo piano.

Dopo l’assunzione di questi particolari cibi, ad un certo punto il cervello riceve un allarme e scatta una difesa, vengono rilasciate molecole antinfiammatorie ed endorfine per contrastare il dolore.

Possiamo trovare i nostri alleati anche in aglio, cannella, senape e olio di mostarda.

Tra la frutta ha un potere antidolorifico l’ananas grazie alla bromelina.

Avete mai provato l’ananas allo spiedo con cannella?

Se non avete preparato la brace potete usare la piastra tagliando l’ananas a fette invece di infilzarla con lo spiedo.

Naturalmente, in entrambi i casi, all’ananas andrà tolta la buccia.

Preparate una panatura a base di cannella e a piacere zucchero integrale di canna e cospargete le fette o il frutto intero. Procedete alla cottura sino a che si forma una crosticina. Servite caldo.

Ecco a voi un fine pasto antidolorifico, goloso e utile!

Fonte: https://pin.it/iHs4XCE

Avete qualche ricetta della nonna da condividere?
Laura Faedda