E’ da un pò di mesi che sono sempre più direzionata “verso la scelta vegetariana” tanto per citare il titolo di un libro di Umberto Veronesi! Dico “verso” perchè mangio ancora il pesce e quindi il termine adatto per definirmi sarebbe “vegittica”, comunque sia questa mia nuova presa di coscienza non è stata accettata con entusiasmo in famiglia. Mio padre, che è cacciatore, non riesce proprio a concepire che sua figlia si rifiuti di mangiare il cibo procacciato anche se gli ricordo spesso che i negozi sono pieni di cibo (anche troppo) e mia madre, da quando le ho detto che non voglio più magiare carne, mi guarda con disappunto, con quell’aria che hanno tutte le madri quando decidi di fare qualcosa che loro non approvano! In realtà la carne non mi è mai piaciuta, fin da piccola la andavo a nascondere in ogni angolo della casa, prendevo un boccone e scappavo via a sputarla in giro (a insaputa dei miei genitori ovviamente, che poi la ritrovavano disseminata ovunque)! Da adulta gli unici tipi di carne che mangiavo erano la cotoletta (ma impanata e fritta sarebbe buona anche una suola di scarpa) o le polpette, mentre la classica bistecca ai ferri non riuscivo proprio a mangiarla, mi veniva il singhiozzo al primo boccone! Quindi diciamo che per me il passo dal mangiare poca carne ad eliminarla dalla mia dieta è stato quasi naturale però per il pesce ancora devo lavorarci sopra. Ci sono vari motivi per diventare vegetariani, motivi etici, motivi religiosi, motivi di salute e motivi modaioli. Tra i vegetariani c’è chi non mangia le uova e chi non mangia il latte e i derivati, se poi elimini tutti gli alimenti di origine animale puoi definirti vegano! Non dimentichiamoci inoltre dei crudisti e dei fruttariani! Insomma, le scuole di pensiero sono varie ma qual’è tra tutti il modo corretto di alimentarci? Sto ancora cercando la risposta a questa domanda, nel frattempo faccio esperimenti in cucina e l’ultimo è stato quello di fare una torta salata prendendo spunto da una ricetta vegana, sostituendo il tofu e la bevanda alla soia con formaggio bovino.
Torta salata con porro , zucca e cimette di cavolo nero
Ingredienti:
300 gr di semola; 100 gr di vino bianco o acqua; 80gr di olio evo; sale q.b; 200 gr d zucca; 200 gr di cimette; 1 porro; 50 gr. di asiago; 250 ricotta vaccina; 1 uovo
(Per la versione vegana non usare l’uovo e sostituire il formaggio Asiago e la ricotta con:
200 gr di tofu
50 ml di bevanda alla soia)
Preparazione:
versare in una ciotola o nell’impastatrice la farina, l’olio, il vino e il sale (un bel pizzico) e iniziare ad impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo. Nel frattempo in una padella scaldare un filo d’olio e stufare a fuoco lento la zucca a cubetti, il porro a rondelle e le puntarelle tagliate. In un robot da cucina amalgamare la ricotta, l’uovo, il formaggio Asiago sminuzzato in precedenza e aggiungere le verdure stufate. Stendere l’impasto e rivestire una teglia unta di olio e cosparsa di semola (oppure rivestire la teglia con carta da forno). Versare il composto di verdure e mettere in forno preriscaldato a 160• C per 30 minuti.
Samantha
12 marzo 2017 at 18:06
Io da qualche tempo (credo un paio di anni circa) non mangio più carne. Il pesce l’ho comunque diminuito e lo mangio più che altro fuori casa. Le mie scelte alimentari sono vissute in casa dei miei come un problema. Non sanno mai cosa cucinare per me. Sono tutti curiosi di sapere cosa mangio nel mio quotidiano e sono tutti convinti che il mio fidanzato sia costretto da me ad essere quasi vegetariano. Mi rendo conto sempre di più di quanto in Sardegna siano carnivori e soprattutto di quanto abbiano difficoltà nel cucinare le verdure e ad inserirle più volte al giorno nei pasti. Mangiare verdura non significa mangiare sempre insalata! I piatti vegetariani sono molto gustosi e per nulla tristi come pensano in molti. Laura
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12 marzo 2017 at 18:44
Buona la tua torta vegetariana! io non giudico le scelte altrui, comunque mi presento: sono onnivora con moderazione, mangio molta verdura, la frutta, ma la vorrei trovare più buona e matura, la carne non mi entusiasma, il pesce mi piace, sono una pastasciuttara per genetica (mio padre lo era). 🙂
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12 marzo 2017 at 18:46
Silvia! Piacere di conoscerti dal punto di vista delle abitudini alimentari! Laura
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12 marzo 2017 at 19:06
Grazie Silvia per la tua testimonianza. Anch’io sono pastasciuttara ma soprattutto una buona forchetta quindi mi piace mangiare buon cibo e cucinarlo😊 in abbondanza! Ormai è risaputo che la carne faccia male ma penso anche che se si è onnivori e si mangia un po’ di tutto con moderazione la salute non ne risenta , alla fine è una questione di scelte! Mio marito ad esempio non ci pensa minimamente a diventare vegetariano, ma limita il consumo di carne ( anche perché mi dimentico proprio di comprarla 😜) . Provala questa torta , è davvero gustosa!
Ciao Samantha
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12 marzo 2017 at 20:49
Non mancherò! Faccio sprsso gli sformati; patate e funghi
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12 marzo 2017 at 20:50
… spinaci, carciofi e patate….
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13 marzo 2017 at 15:36
“Maaaaaa….Se non mangi la carne, allora cosa mangi??”
Si fa prima a dire cosa non mangio! Ricordo le perplessità dei miei familiari quando la eliminai completamente 15 anni fa e trovavo tofu e seitan solo in un piccolo negozietto, pagandoli a peso d’oro. Ormai i tempi sono cambiati e sono infinite le possibilità di confrontarsi e di trovare alternative più che ottime.
Un consiglio, se posso: non “etichettarti”! Il cibo è il nostro carburante ed allo stesso tempo l’insieme dei mattoni che ci compone, ma è anche energia, cultura ed ora più che mai sensibilità, informazione ed intelligenza. Fa le tue scelte in modo sereno: prova, assaggia, ascoltati, osserva… Ciò che senti ti farà bene sarà nel tuo piatto senza sforzo. Hai tutte le conoscenze che servono per farlo nel modo migliore. Un grande in bocca al lupo!
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13 marzo 2017 at 16:19
Grazie 1000 Stefy per tutti i consigli, sicuramente ascolterò il mio corpo anche se dovrò stare attenta al consumo di proteine vegetali che non ho mai mangiato in grandi quantità! Sono curiosa e mi piace sperimentare sempre nuove ricette con ingredienti mai usati quindi sarà anche un’avventura divertente per certi versi!
Grazie ancora per il tuo incoraggiamento Samantha
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13 marzo 2017 at 18:55
Hai ragione Stefy nemmeno a me piacciono le etichette in effetti sono però una scorciatoia per spiegare velocemente cosa mangi o cosa no. Bello il tuo commento per Samantha, davvero! Laura
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15 marzo 2017 at 14:00
Già, un po’ come ogni definizione che utilizziamo per descrivere la realtà! 😉
Sai cosa? Trovo assurda questa divisione in “fazioni”: vegetariani vs onnivori, vegani vs vegetariani…Se un tempo quello del cibo era un vero dramma per molti, ora nel mondo occidentale è un dramma il fatto che ce ne sia troppo, anche di qualità pessima, prodotto senza alcuno scrupolo nei confronti del consumatore, dei lavoratori, delle risorse e sì, anche degli animali. Ho eliminato la carne a 15 anni spinta da una forte empatia: ho sempre vissuto in campagna, giocavo coi pulcini, accarezzavo i cavalli…Erano miei amici, non potevano essere cibo (ma questo si ferma alla mia sensibilità personale). Ora che sono cresciuta ne faccio anche una questione di salute (vedi tutte le più recenti linee guida europee ed OMS) e di non connivenza nei confronti di un mercato del cibo insensatamente drogato; credo che su questi aspetti _a prescindere da cultura, abitudini, gusti, sensibilità_ dovrebbero riflettere un po’ tutti in modo aperto e sereno.
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15 marzo 2017 at 14:18
Concordo Stefy. Ho constatato che molte persone sono semplicemente pigre e hanno paura dei cambiamenti e continuano a mangiare le stesse cose per inerzia. Non tutti amano o hanno l’intelligenza di farsi delle domande. Non siamo ovviamente tutti uguali. Io non so come si possa vivere con questa estrema leggerezza. Per me è assurdo. Laura
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